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"ITINERARI ed esperienze di cristiani nel mondo operaio"

è la rivista trimestrale pubblicata dal Centro Studi.


Nata nel 1985 dall’esigenza di possedere uno strumento di riflessione e di sostegno culturale alla presenza dei cristiani nel mondo del lavoro, la rivista è andata sviluppandosi e ampliandosi nel tempo, giungendo a rivolgersi, per l’eterogeneità dei contenuti, a chiunque sia interessato ad approfondire il tema del lavoro nella sua dimensione sociologica, etica e religiosa.

"Itinerari" è uscito con cinque numeri annuali dal 1985 al 2001; con quattro numeri annuali, sempre in edizione cartacea, dal 2002 al 2021. Ogni numero è dedicato all'approfondimento di un tema monografico.

La rivista è stata diretta da Oreste Aime, docente della Facoltà Teologica di Torino, ed è stata redatta da un Comitato di Redazione Nazionale, con la collaborazione di esperti torinesi e di altre città italiane (sociologi, saggisti, teologi, sindacalisti, educatori, economisti, ecc.), tra i quali Maurilio Guasco, Ermis Segatti, Antonello Famà, Salvatore Passari, Giannino Piana, Siro Lombardini, Carlo Molari e altri.

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val all'ARCHIVIO

I fascicoli pubblicati nel 2021


31 Dicembre 2021

IV. Luciano Allais. Un prete tra gli immigrati

Spesso solo tardi, a conclusione o quasi, si è in grado di capire nelle loro reali dimensioni alcuni fenomeni sociali, anche quelli di grande portata e dunque apparentemente accessibili in modo immediato a chiunque. Spesso poi li si comprende, per quanto con precisione, unicamente nel loro essere accaduti e la ricostruzione storica si limita a registrare quanto avvenuto e tende a confinarlo nel passato. Per usare una metafora avvincente, si tratta per tutti e per ciascuno di un “naufragio con spettatore”, quasi a sottolineare più l’estraneità che il coinvolgimento, più la ricerca di una qualche sicurezza che il rischio della compromissione. Un vero sguardo comprendente, empatico e responsabile è raro. Chi scorre la vita, le iniziative, le note scritte di don Luciano Allais si imbatte in questo sguardo a proposito di un fenomeno dalle immense proporzioni che attraversò l’Italia degli anni Sessanta e Settanta del Novecento: l’emigrazione dalle regioni del Meridione verso il Nord, in particolare verso il “triangolo industriale”. Dagli estratti che compongono l’Antologia di questo numero ci si può rendere conto della sua capacità analitica, della sua elaborazione propositiva sul piano sociale e politico, della sua creativa proposta pastorale per la chiesa torinese e italiana di quel tempo.
30 Settembre 2021

III. Apocalisse. Con o senza Regno?

Cinquanta anni fa una parola chiave del tempo era sviluppo. Si parlava di “popoli in via di sviluppo”, divenuto il titolo di una famosa enciclica di Paolo VI, la Populorum progressio. Si mescolava con molte altre: transizione, rivoluzione, trasformazione, contestazione… Dentro e dietro quelle parole si nascondevano tante cose. Potevano voler dire una vita migliore per tutti, all’uscita dal tempo del colonialismo; la fine dello sfruttamento; un mondo più giusto; la pace, non la guerra, un gusto anarchico per la rivolta. I movimenti sociali di quel periodo spesso erano trascinati da uno sguardo utopico; l’utopia e il “principio speranza” si proponevano come il combustibile ideale e necessario alla trasformazione del mondo.
30 Giugno 2021

II. A scuola di cittadinanza

Ci voleva la pandemia per far parlare così tanto della scuola. A proposito o a vuoto? Quando le istituzioni sono in difficoltà, la crescita della verbosità retorica a loro riguardo è proporzionale e occorre guardarsene con attenzione; questa congiuntura pandemica avviene peraltro in un periodo che registra un profondo cambiamento del mondo della comunicazione in cui anche la scuola è coinvolta, se non travolta. La didattica a distanza (DAD), al tempo stesso, è una soluzione parziale e un sintomo delle questioni e dei malesseri. La pandemia in alcuni casi ha poi accentuato, inevitabilmente, la crescita delle formalità da ottemperare nel sistema scolastico, a scapito di altri compiti più importanti e indispensabili. Tra questi, fino a tempi recenti, c’era quello di formare «cittadini».
31 Marzo 2021

I. Altre passeggiate

Nel fascicolo 1/2018 Itinerari ha proposto Sei passeggiate nel bosco contemporaneo; in questo rinnova l’invito con Altre passeggiate nello stesso bosco. Talvolta il bosco sembra trasformarsi in una selva oscura, con l’impressione che la diritta via sia smarrita, per ciascuno o persino per tanti, se non per tutti. Non è sempre così; in ogni caso il bosco è sempre fitto, anche quando i sentieri son ben tracciati.

I fascicoli pubblicati nel 2020


31 Dicembre 2021

IV. Luciano Allais. Un prete tra gli immigrati

Spesso solo tardi, a conclusione o quasi, si è in grado di capire nelle loro reali dimensioni alcuni fenomeni sociali, anche quelli di grande portata e dunque apparentemente accessibili in modo immediato a chiunque. Spesso poi li si comprende, per quanto con precisione, unicamente nel loro essere accaduti e la ricostruzione storica si limita a registrare quanto avvenuto e tende a confinarlo nel passato. Per usare una metafora avvincente, si tratta per tutti e per ciascuno di un “naufragio con spettatore”, quasi a sottolineare più l’estraneità che il coinvolgimento, più la ricerca di una qualche sicurezza che il rischio della compromissione. Un vero sguardo comprendente, empatico e responsabile è raro. Chi scorre la vita, le iniziative, le note scritte di don Luciano Allais si imbatte in questo sguardo a proposito di un fenomeno dalle immense proporzioni che attraversò l’Italia degli anni Sessanta e Settanta del Novecento: l’emigrazione dalle regioni del Meridione verso il Nord, in particolare verso il “triangolo industriale”. Dagli estratti che compongono l’Antologia di questo numero ci si può rendere conto della sua capacità analitica, della sua elaborazione propositiva sul piano sociale e politico, della sua creativa proposta pastorale per la chiesa torinese e italiana di quel tempo.
30 Settembre 2021

III. Apocalisse. Con o senza Regno?

Cinquanta anni fa una parola chiave del tempo era sviluppo. Si parlava di “popoli in via di sviluppo”, divenuto il titolo di una famosa enciclica di Paolo VI, la Populorum progressio. Si mescolava con molte altre: transizione, rivoluzione, trasformazione, contestazione… Dentro e dietro quelle parole si nascondevano tante cose. Potevano voler dire una vita migliore per tutti, all’uscita dal tempo del colonialismo; la fine dello sfruttamento; un mondo più giusto; la pace, non la guerra, un gusto anarchico per la rivolta. I movimenti sociali di quel periodo spesso erano trascinati da uno sguardo utopico; l’utopia e il “principio speranza” si proponevano come il combustibile ideale e necessario alla trasformazione del mondo.
30 Giugno 2021

II. A scuola di cittadinanza

Ci voleva la pandemia per far parlare così tanto della scuola. A proposito o a vuoto? Quando le istituzioni sono in difficoltà, la crescita della verbosità retorica a loro riguardo è proporzionale e occorre guardarsene con attenzione; questa congiuntura pandemica avviene peraltro in un periodo che registra un profondo cambiamento del mondo della comunicazione in cui anche la scuola è coinvolta, se non travolta. La didattica a distanza (DAD), al tempo stesso, è una soluzione parziale e un sintomo delle questioni e dei malesseri. La pandemia in alcuni casi ha poi accentuato, inevitabilmente, la crescita delle formalità da ottemperare nel sistema scolastico, a scapito di altri compiti più importanti e indispensabili. Tra questi, fino a tempi recenti, c’era quello di formare «cittadini».
31 Marzo 2021

I. Altre passeggiate

Nel fascicolo 1/2018 Itinerari ha proposto Sei passeggiate nel bosco contemporaneo; in questo rinnova l’invito con Altre passeggiate nello stesso bosco. Talvolta il bosco sembra trasformarsi in una selva oscura, con l’impressione che la diritta via sia smarrita, per ciascuno o persino per tanti, se non per tutti. Non è sempre così; in ogni caso il bosco è sempre fitto, anche quando i sentieri son ben tracciati.

I fascicoli pubblicati nel 2019


31 Dicembre 2021

IV. Luciano Allais. Un prete tra gli immigrati

Spesso solo tardi, a conclusione o quasi, si è in grado di capire nelle loro reali dimensioni alcuni fenomeni sociali, anche quelli di grande portata e dunque apparentemente accessibili in modo immediato a chiunque. Spesso poi li si comprende, per quanto con precisione, unicamente nel loro essere accaduti e la ricostruzione storica si limita a registrare quanto avvenuto e tende a confinarlo nel passato. Per usare una metafora avvincente, si tratta per tutti e per ciascuno di un “naufragio con spettatore”, quasi a sottolineare più l’estraneità che il coinvolgimento, più la ricerca di una qualche sicurezza che il rischio della compromissione. Un vero sguardo comprendente, empatico e responsabile è raro. Chi scorre la vita, le iniziative, le note scritte di don Luciano Allais si imbatte in questo sguardo a proposito di un fenomeno dalle immense proporzioni che attraversò l’Italia degli anni Sessanta e Settanta del Novecento: l’emigrazione dalle regioni del Meridione verso il Nord, in particolare verso il “triangolo industriale”. Dagli estratti che compongono l’Antologia di questo numero ci si può rendere conto della sua capacità analitica, della sua elaborazione propositiva sul piano sociale e politico, della sua creativa proposta pastorale per la chiesa torinese e italiana di quel tempo.
30 Settembre 2021

III. Apocalisse. Con o senza Regno?

Cinquanta anni fa una parola chiave del tempo era sviluppo. Si parlava di “popoli in via di sviluppo”, divenuto il titolo di una famosa enciclica di Paolo VI, la Populorum progressio. Si mescolava con molte altre: transizione, rivoluzione, trasformazione, contestazione… Dentro e dietro quelle parole si nascondevano tante cose. Potevano voler dire una vita migliore per tutti, all’uscita dal tempo del colonialismo; la fine dello sfruttamento; un mondo più giusto; la pace, non la guerra, un gusto anarchico per la rivolta. I movimenti sociali di quel periodo spesso erano trascinati da uno sguardo utopico; l’utopia e il “principio speranza” si proponevano come il combustibile ideale e necessario alla trasformazione del mondo.
30 Giugno 2021

II. A scuola di cittadinanza

Ci voleva la pandemia per far parlare così tanto della scuola. A proposito o a vuoto? Quando le istituzioni sono in difficoltà, la crescita della verbosità retorica a loro riguardo è proporzionale e occorre guardarsene con attenzione; questa congiuntura pandemica avviene peraltro in un periodo che registra un profondo cambiamento del mondo della comunicazione in cui anche la scuola è coinvolta, se non travolta. La didattica a distanza (DAD), al tempo stesso, è una soluzione parziale e un sintomo delle questioni e dei malesseri. La pandemia in alcuni casi ha poi accentuato, inevitabilmente, la crescita delle formalità da ottemperare nel sistema scolastico, a scapito di altri compiti più importanti e indispensabili. Tra questi, fino a tempi recenti, c’era quello di formare «cittadini».
31 Marzo 2021

I. Altre passeggiate

Nel fascicolo 1/2018 Itinerari ha proposto Sei passeggiate nel bosco contemporaneo; in questo rinnova l’invito con Altre passeggiate nello stesso bosco. Talvolta il bosco sembra trasformarsi in una selva oscura, con l’impressione che la diritta via sia smarrita, per ciascuno o persino per tanti, se non per tutti. Non è sempre così; in ogni caso il bosco è sempre fitto, anche quando i sentieri son ben tracciati.

2018


31 Dicembre 2021

IV. Luciano Allais. Un prete tra gli immigrati

Spesso solo tardi, a conclusione o quasi, si è in grado di capire nelle loro reali dimensioni alcuni fenomeni sociali, anche quelli di grande portata e dunque apparentemente accessibili in modo immediato a chiunque. Spesso poi li si comprende, per quanto con precisione, unicamente nel loro essere accaduti e la ricostruzione storica si limita a registrare quanto avvenuto e tende a confinarlo nel passato. Per usare una metafora avvincente, si tratta per tutti e per ciascuno di un “naufragio con spettatore”, quasi a sottolineare più l’estraneità che il coinvolgimento, più la ricerca di una qualche sicurezza che il rischio della compromissione. Un vero sguardo comprendente, empatico e responsabile è raro. Chi scorre la vita, le iniziative, le note scritte di don Luciano Allais si imbatte in questo sguardo a proposito di un fenomeno dalle immense proporzioni che attraversò l’Italia degli anni Sessanta e Settanta del Novecento: l’emigrazione dalle regioni del Meridione verso il Nord, in particolare verso il “triangolo industriale”. Dagli estratti che compongono l’Antologia di questo numero ci si può rendere conto della sua capacità analitica, della sua elaborazione propositiva sul piano sociale e politico, della sua creativa proposta pastorale per la chiesa torinese e italiana di quel tempo.
30 Settembre 2021

III. Apocalisse. Con o senza Regno?

Cinquanta anni fa una parola chiave del tempo era sviluppo. Si parlava di “popoli in via di sviluppo”, divenuto il titolo di una famosa enciclica di Paolo VI, la Populorum progressio. Si mescolava con molte altre: transizione, rivoluzione, trasformazione, contestazione… Dentro e dietro quelle parole si nascondevano tante cose. Potevano voler dire una vita migliore per tutti, all’uscita dal tempo del colonialismo; la fine dello sfruttamento; un mondo più giusto; la pace, non la guerra, un gusto anarchico per la rivolta. I movimenti sociali di quel periodo spesso erano trascinati da uno sguardo utopico; l’utopia e il “principio speranza” si proponevano come il combustibile ideale e necessario alla trasformazione del mondo.
30 Giugno 2021

II. A scuola di cittadinanza

Ci voleva la pandemia per far parlare così tanto della scuola. A proposito o a vuoto? Quando le istituzioni sono in difficoltà, la crescita della verbosità retorica a loro riguardo è proporzionale e occorre guardarsene con attenzione; questa congiuntura pandemica avviene peraltro in un periodo che registra un profondo cambiamento del mondo della comunicazione in cui anche la scuola è coinvolta, se non travolta. La didattica a distanza (DAD), al tempo stesso, è una soluzione parziale e un sintomo delle questioni e dei malesseri. La pandemia in alcuni casi ha poi accentuato, inevitabilmente, la crescita delle formalità da ottemperare nel sistema scolastico, a scapito di altri compiti più importanti e indispensabili. Tra questi, fino a tempi recenti, c’era quello di formare «cittadini».
31 Marzo 2021

I. Altre passeggiate

Nel fascicolo 1/2018 Itinerari ha proposto Sei passeggiate nel bosco contemporaneo; in questo rinnova l’invito con Altre passeggiate nello stesso bosco. Talvolta il bosco sembra trasformarsi in una selva oscura, con l’impressione che la diritta via sia smarrita, per ciascuno o persino per tanti, se non per tutti. Non è sempre così; in ogni caso il bosco è sempre fitto, anche quando i sentieri son ben tracciati.

2017


31 Dicembre 2021

IV. Luciano Allais. Un prete tra gli immigrati

Spesso solo tardi, a conclusione o quasi, si è in grado di capire nelle loro reali dimensioni alcuni fenomeni sociali, anche quelli di grande portata e dunque apparentemente accessibili in modo immediato a chiunque. Spesso poi li si comprende, per quanto con precisione, unicamente nel loro essere accaduti e la ricostruzione storica si limita a registrare quanto avvenuto e tende a confinarlo nel passato. Per usare una metafora avvincente, si tratta per tutti e per ciascuno di un “naufragio con spettatore”, quasi a sottolineare più l’estraneità che il coinvolgimento, più la ricerca di una qualche sicurezza che il rischio della compromissione. Un vero sguardo comprendente, empatico e responsabile è raro. Chi scorre la vita, le iniziative, le note scritte di don Luciano Allais si imbatte in questo sguardo a proposito di un fenomeno dalle immense proporzioni che attraversò l’Italia degli anni Sessanta e Settanta del Novecento: l’emigrazione dalle regioni del Meridione verso il Nord, in particolare verso il “triangolo industriale”. Dagli estratti che compongono l’Antologia di questo numero ci si può rendere conto della sua capacità analitica, della sua elaborazione propositiva sul piano sociale e politico, della sua creativa proposta pastorale per la chiesa torinese e italiana di quel tempo.
30 Settembre 2021

III. Apocalisse. Con o senza Regno?

Cinquanta anni fa una parola chiave del tempo era sviluppo. Si parlava di “popoli in via di sviluppo”, divenuto il titolo di una famosa enciclica di Paolo VI, la Populorum progressio. Si mescolava con molte altre: transizione, rivoluzione, trasformazione, contestazione… Dentro e dietro quelle parole si nascondevano tante cose. Potevano voler dire una vita migliore per tutti, all’uscita dal tempo del colonialismo; la fine dello sfruttamento; un mondo più giusto; la pace, non la guerra, un gusto anarchico per la rivolta. I movimenti sociali di quel periodo spesso erano trascinati da uno sguardo utopico; l’utopia e il “principio speranza” si proponevano come il combustibile ideale e necessario alla trasformazione del mondo.
30 Giugno 2021

II. A scuola di cittadinanza

Ci voleva la pandemia per far parlare così tanto della scuola. A proposito o a vuoto? Quando le istituzioni sono in difficoltà, la crescita della verbosità retorica a loro riguardo è proporzionale e occorre guardarsene con attenzione; questa congiuntura pandemica avviene peraltro in un periodo che registra un profondo cambiamento del mondo della comunicazione in cui anche la scuola è coinvolta, se non travolta. La didattica a distanza (DAD), al tempo stesso, è una soluzione parziale e un sintomo delle questioni e dei malesseri. La pandemia in alcuni casi ha poi accentuato, inevitabilmente, la crescita delle formalità da ottemperare nel sistema scolastico, a scapito di altri compiti più importanti e indispensabili. Tra questi, fino a tempi recenti, c’era quello di formare «cittadini».
31 Marzo 2021

I. Altre passeggiate

Nel fascicolo 1/2018 Itinerari ha proposto Sei passeggiate nel bosco contemporaneo; in questo rinnova l’invito con Altre passeggiate nello stesso bosco. Talvolta il bosco sembra trasformarsi in una selva oscura, con l’impressione che la diritta via sia smarrita, per ciascuno o persino per tanti, se non per tutti. Non è sempre così; in ogni caso il bosco è sempre fitto, anche quando i sentieri son ben tracciati.

2016


31 Dicembre 2021

IV. Luciano Allais. Un prete tra gli immigrati

Spesso solo tardi, a conclusione o quasi, si è in grado di capire nelle loro reali dimensioni alcuni fenomeni sociali, anche quelli di grande portata e dunque apparentemente accessibili in modo immediato a chiunque. Spesso poi li si comprende, per quanto con precisione, unicamente nel loro essere accaduti e la ricostruzione storica si limita a registrare quanto avvenuto e tende a confinarlo nel passato. Per usare una metafora avvincente, si tratta per tutti e per ciascuno di un “naufragio con spettatore”, quasi a sottolineare più l’estraneità che il coinvolgimento, più la ricerca di una qualche sicurezza che il rischio della compromissione. Un vero sguardo comprendente, empatico e responsabile è raro. Chi scorre la vita, le iniziative, le note scritte di don Luciano Allais si imbatte in questo sguardo a proposito di un fenomeno dalle immense proporzioni che attraversò l’Italia degli anni Sessanta e Settanta del Novecento: l’emigrazione dalle regioni del Meridione verso il Nord, in particolare verso il “triangolo industriale”. Dagli estratti che compongono l’Antologia di questo numero ci si può rendere conto della sua capacità analitica, della sua elaborazione propositiva sul piano sociale e politico, della sua creativa proposta pastorale per la chiesa torinese e italiana di quel tempo.
30 Settembre 2021

III. Apocalisse. Con o senza Regno?

Cinquanta anni fa una parola chiave del tempo era sviluppo. Si parlava di “popoli in via di sviluppo”, divenuto il titolo di una famosa enciclica di Paolo VI, la Populorum progressio. Si mescolava con molte altre: transizione, rivoluzione, trasformazione, contestazione… Dentro e dietro quelle parole si nascondevano tante cose. Potevano voler dire una vita migliore per tutti, all’uscita dal tempo del colonialismo; la fine dello sfruttamento; un mondo più giusto; la pace, non la guerra, un gusto anarchico per la rivolta. I movimenti sociali di quel periodo spesso erano trascinati da uno sguardo utopico; l’utopia e il “principio speranza” si proponevano come il combustibile ideale e necessario alla trasformazione del mondo.
30 Giugno 2021

II. A scuola di cittadinanza

Ci voleva la pandemia per far parlare così tanto della scuola. A proposito o a vuoto? Quando le istituzioni sono in difficoltà, la crescita della verbosità retorica a loro riguardo è proporzionale e occorre guardarsene con attenzione; questa congiuntura pandemica avviene peraltro in un periodo che registra un profondo cambiamento del mondo della comunicazione in cui anche la scuola è coinvolta, se non travolta. La didattica a distanza (DAD), al tempo stesso, è una soluzione parziale e un sintomo delle questioni e dei malesseri. La pandemia in alcuni casi ha poi accentuato, inevitabilmente, la crescita delle formalità da ottemperare nel sistema scolastico, a scapito di altri compiti più importanti e indispensabili. Tra questi, fino a tempi recenti, c’era quello di formare «cittadini».
31 Marzo 2021

I. Altre passeggiate

Nel fascicolo 1/2018 Itinerari ha proposto Sei passeggiate nel bosco contemporaneo; in questo rinnova l’invito con Altre passeggiate nello stesso bosco. Talvolta il bosco sembra trasformarsi in una selva oscura, con l’impressione che la diritta via sia smarrita, per ciascuno o persino per tanti, se non per tutti. Non è sempre così; in ogni caso il bosco è sempre fitto, anche quando i sentieri son ben tracciati.

2015


31 Dicembre 2021

IV. Luciano Allais. Un prete tra gli immigrati

Spesso solo tardi, a conclusione o quasi, si è in grado di capire nelle loro reali dimensioni alcuni fenomeni sociali, anche quelli di grande portata e dunque apparentemente accessibili in modo immediato a chiunque. Spesso poi li si comprende, per quanto con precisione, unicamente nel loro essere accaduti e la ricostruzione storica si limita a registrare quanto avvenuto e tende a confinarlo nel passato. Per usare una metafora avvincente, si tratta per tutti e per ciascuno di un “naufragio con spettatore”, quasi a sottolineare più l’estraneità che il coinvolgimento, più la ricerca di una qualche sicurezza che il rischio della compromissione. Un vero sguardo comprendente, empatico e responsabile è raro. Chi scorre la vita, le iniziative, le note scritte di don Luciano Allais si imbatte in questo sguardo a proposito di un fenomeno dalle immense proporzioni che attraversò l’Italia degli anni Sessanta e Settanta del Novecento: l’emigrazione dalle regioni del Meridione verso il Nord, in particolare verso il “triangolo industriale”. Dagli estratti che compongono l’Antologia di questo numero ci si può rendere conto della sua capacità analitica, della sua elaborazione propositiva sul piano sociale e politico, della sua creativa proposta pastorale per la chiesa torinese e italiana di quel tempo.
30 Settembre 2021

III. Apocalisse. Con o senza Regno?

Cinquanta anni fa una parola chiave del tempo era sviluppo. Si parlava di “popoli in via di sviluppo”, divenuto il titolo di una famosa enciclica di Paolo VI, la Populorum progressio. Si mescolava con molte altre: transizione, rivoluzione, trasformazione, contestazione… Dentro e dietro quelle parole si nascondevano tante cose. Potevano voler dire una vita migliore per tutti, all’uscita dal tempo del colonialismo; la fine dello sfruttamento; un mondo più giusto; la pace, non la guerra, un gusto anarchico per la rivolta. I movimenti sociali di quel periodo spesso erano trascinati da uno sguardo utopico; l’utopia e il “principio speranza” si proponevano come il combustibile ideale e necessario alla trasformazione del mondo.
30 Giugno 2021

II. A scuola di cittadinanza

Ci voleva la pandemia per far parlare così tanto della scuola. A proposito o a vuoto? Quando le istituzioni sono in difficoltà, la crescita della verbosità retorica a loro riguardo è proporzionale e occorre guardarsene con attenzione; questa congiuntura pandemica avviene peraltro in un periodo che registra un profondo cambiamento del mondo della comunicazione in cui anche la scuola è coinvolta, se non travolta. La didattica a distanza (DAD), al tempo stesso, è una soluzione parziale e un sintomo delle questioni e dei malesseri. La pandemia in alcuni casi ha poi accentuato, inevitabilmente, la crescita delle formalità da ottemperare nel sistema scolastico, a scapito di altri compiti più importanti e indispensabili. Tra questi, fino a tempi recenti, c’era quello di formare «cittadini».
31 Marzo 2021

I. Altre passeggiate

Nel fascicolo 1/2018 Itinerari ha proposto Sei passeggiate nel bosco contemporaneo; in questo rinnova l’invito con Altre passeggiate nello stesso bosco. Talvolta il bosco sembra trasformarsi in una selva oscura, con l’impressione che la diritta via sia smarrita, per ciascuno o persino per tanti, se non per tutti. Non è sempre così; in ogni caso il bosco è sempre fitto, anche quando i sentieri son ben tracciati.

2014


31 Dicembre 2021

IV. Luciano Allais. Un prete tra gli immigrati

Spesso solo tardi, a conclusione o quasi, si è in grado di capire nelle loro reali dimensioni alcuni fenomeni sociali, anche quelli di grande portata e dunque apparentemente accessibili in modo immediato a chiunque. Spesso poi li si comprende, per quanto con precisione, unicamente nel loro essere accaduti e la ricostruzione storica si limita a registrare quanto avvenuto e tende a confinarlo nel passato. Per usare una metafora avvincente, si tratta per tutti e per ciascuno di un “naufragio con spettatore”, quasi a sottolineare più l’estraneità che il coinvolgimento, più la ricerca di una qualche sicurezza che il rischio della compromissione. Un vero sguardo comprendente, empatico e responsabile è raro. Chi scorre la vita, le iniziative, le note scritte di don Luciano Allais si imbatte in questo sguardo a proposito di un fenomeno dalle immense proporzioni che attraversò l’Italia degli anni Sessanta e Settanta del Novecento: l’emigrazione dalle regioni del Meridione verso il Nord, in particolare verso il “triangolo industriale”. Dagli estratti che compongono l’Antologia di questo numero ci si può rendere conto della sua capacità analitica, della sua elaborazione propositiva sul piano sociale e politico, della sua creativa proposta pastorale per la chiesa torinese e italiana di quel tempo.
30 Settembre 2021

III. Apocalisse. Con o senza Regno?

Cinquanta anni fa una parola chiave del tempo era sviluppo. Si parlava di “popoli in via di sviluppo”, divenuto il titolo di una famosa enciclica di Paolo VI, la Populorum progressio. Si mescolava con molte altre: transizione, rivoluzione, trasformazione, contestazione… Dentro e dietro quelle parole si nascondevano tante cose. Potevano voler dire una vita migliore per tutti, all’uscita dal tempo del colonialismo; la fine dello sfruttamento; un mondo più giusto; la pace, non la guerra, un gusto anarchico per la rivolta. I movimenti sociali di quel periodo spesso erano trascinati da uno sguardo utopico; l’utopia e il “principio speranza” si proponevano come il combustibile ideale e necessario alla trasformazione del mondo.
30 Giugno 2021

II. A scuola di cittadinanza

Ci voleva la pandemia per far parlare così tanto della scuola. A proposito o a vuoto? Quando le istituzioni sono in difficoltà, la crescita della verbosità retorica a loro riguardo è proporzionale e occorre guardarsene con attenzione; questa congiuntura pandemica avviene peraltro in un periodo che registra un profondo cambiamento del mondo della comunicazione in cui anche la scuola è coinvolta, se non travolta. La didattica a distanza (DAD), al tempo stesso, è una soluzione parziale e un sintomo delle questioni e dei malesseri. La pandemia in alcuni casi ha poi accentuato, inevitabilmente, la crescita delle formalità da ottemperare nel sistema scolastico, a scapito di altri compiti più importanti e indispensabili. Tra questi, fino a tempi recenti, c’era quello di formare «cittadini».
31 Marzo 2021

I. Altre passeggiate

Nel fascicolo 1/2018 Itinerari ha proposto Sei passeggiate nel bosco contemporaneo; in questo rinnova l’invito con Altre passeggiate nello stesso bosco. Talvolta il bosco sembra trasformarsi in una selva oscura, con l’impressione che la diritta via sia smarrita, per ciascuno o persino per tanti, se non per tutti. Non è sempre così; in ogni caso il bosco è sempre fitto, anche quando i sentieri son ben tracciati.

2013


31 Dicembre 2021

IV. Luciano Allais. Un prete tra gli immigrati

Spesso solo tardi, a conclusione o quasi, si è in grado di capire nelle loro reali dimensioni alcuni fenomeni sociali, anche quelli di grande portata e dunque apparentemente accessibili in modo immediato a chiunque. Spesso poi li si comprende, per quanto con precisione, unicamente nel loro essere accaduti e la ricostruzione storica si limita a registrare quanto avvenuto e tende a confinarlo nel passato. Per usare una metafora avvincente, si tratta per tutti e per ciascuno di un “naufragio con spettatore”, quasi a sottolineare più l’estraneità che il coinvolgimento, più la ricerca di una qualche sicurezza che il rischio della compromissione. Un vero sguardo comprendente, empatico e responsabile è raro. Chi scorre la vita, le iniziative, le note scritte di don Luciano Allais si imbatte in questo sguardo a proposito di un fenomeno dalle immense proporzioni che attraversò l’Italia degli anni Sessanta e Settanta del Novecento: l’emigrazione dalle regioni del Meridione verso il Nord, in particolare verso il “triangolo industriale”. Dagli estratti che compongono l’Antologia di questo numero ci si può rendere conto della sua capacità analitica, della sua elaborazione propositiva sul piano sociale e politico, della sua creativa proposta pastorale per la chiesa torinese e italiana di quel tempo.
30 Settembre 2021

III. Apocalisse. Con o senza Regno?

Cinquanta anni fa una parola chiave del tempo era sviluppo. Si parlava di “popoli in via di sviluppo”, divenuto il titolo di una famosa enciclica di Paolo VI, la Populorum progressio. Si mescolava con molte altre: transizione, rivoluzione, trasformazione, contestazione… Dentro e dietro quelle parole si nascondevano tante cose. Potevano voler dire una vita migliore per tutti, all’uscita dal tempo del colonialismo; la fine dello sfruttamento; un mondo più giusto; la pace, non la guerra, un gusto anarchico per la rivolta. I movimenti sociali di quel periodo spesso erano trascinati da uno sguardo utopico; l’utopia e il “principio speranza” si proponevano come il combustibile ideale e necessario alla trasformazione del mondo.
30 Giugno 2021

II. A scuola di cittadinanza

Ci voleva la pandemia per far parlare così tanto della scuola. A proposito o a vuoto? Quando le istituzioni sono in difficoltà, la crescita della verbosità retorica a loro riguardo è proporzionale e occorre guardarsene con attenzione; questa congiuntura pandemica avviene peraltro in un periodo che registra un profondo cambiamento del mondo della comunicazione in cui anche la scuola è coinvolta, se non travolta. La didattica a distanza (DAD), al tempo stesso, è una soluzione parziale e un sintomo delle questioni e dei malesseri. La pandemia in alcuni casi ha poi accentuato, inevitabilmente, la crescita delle formalità da ottemperare nel sistema scolastico, a scapito di altri compiti più importanti e indispensabili. Tra questi, fino a tempi recenti, c’era quello di formare «cittadini».
31 Marzo 2021

I. Altre passeggiate

Nel fascicolo 1/2018 Itinerari ha proposto Sei passeggiate nel bosco contemporaneo; in questo rinnova l’invito con Altre passeggiate nello stesso bosco. Talvolta il bosco sembra trasformarsi in una selva oscura, con l’impressione che la diritta via sia smarrita, per ciascuno o persino per tanti, se non per tutti. Non è sempre così; in ogni caso il bosco è sempre fitto, anche quando i sentieri son ben tracciati.

2012


31 Dicembre 2021

IV. Luciano Allais. Un prete tra gli immigrati

Spesso solo tardi, a conclusione o quasi, si è in grado di capire nelle loro reali dimensioni alcuni fenomeni sociali, anche quelli di grande portata e dunque apparentemente accessibili in modo immediato a chiunque. Spesso poi li si comprende, per quanto con precisione, unicamente nel loro essere accaduti e la ricostruzione storica si limita a registrare quanto avvenuto e tende a confinarlo nel passato. Per usare una metafora avvincente, si tratta per tutti e per ciascuno di un “naufragio con spettatore”, quasi a sottolineare più l’estraneità che il coinvolgimento, più la ricerca di una qualche sicurezza che il rischio della compromissione. Un vero sguardo comprendente, empatico e responsabile è raro. Chi scorre la vita, le iniziative, le note scritte di don Luciano Allais si imbatte in questo sguardo a proposito di un fenomeno dalle immense proporzioni che attraversò l’Italia degli anni Sessanta e Settanta del Novecento: l’emigrazione dalle regioni del Meridione verso il Nord, in particolare verso il “triangolo industriale”. Dagli estratti che compongono l’Antologia di questo numero ci si può rendere conto della sua capacità analitica, della sua elaborazione propositiva sul piano sociale e politico, della sua creativa proposta pastorale per la chiesa torinese e italiana di quel tempo.
30 Settembre 2021

III. Apocalisse. Con o senza Regno?

Cinquanta anni fa una parola chiave del tempo era sviluppo. Si parlava di “popoli in via di sviluppo”, divenuto il titolo di una famosa enciclica di Paolo VI, la Populorum progressio. Si mescolava con molte altre: transizione, rivoluzione, trasformazione, contestazione… Dentro e dietro quelle parole si nascondevano tante cose. Potevano voler dire una vita migliore per tutti, all’uscita dal tempo del colonialismo; la fine dello sfruttamento; un mondo più giusto; la pace, non la guerra, un gusto anarchico per la rivolta. I movimenti sociali di quel periodo spesso erano trascinati da uno sguardo utopico; l’utopia e il “principio speranza” si proponevano come il combustibile ideale e necessario alla trasformazione del mondo.
30 Giugno 2021

II. A scuola di cittadinanza

Ci voleva la pandemia per far parlare così tanto della scuola. A proposito o a vuoto? Quando le istituzioni sono in difficoltà, la crescita della verbosità retorica a loro riguardo è proporzionale e occorre guardarsene con attenzione; questa congiuntura pandemica avviene peraltro in un periodo che registra un profondo cambiamento del mondo della comunicazione in cui anche la scuola è coinvolta, se non travolta. La didattica a distanza (DAD), al tempo stesso, è una soluzione parziale e un sintomo delle questioni e dei malesseri. La pandemia in alcuni casi ha poi accentuato, inevitabilmente, la crescita delle formalità da ottemperare nel sistema scolastico, a scapito di altri compiti più importanti e indispensabili. Tra questi, fino a tempi recenti, c’era quello di formare «cittadini».
31 Marzo 2021

I. Altre passeggiate

Nel fascicolo 1/2018 Itinerari ha proposto Sei passeggiate nel bosco contemporaneo; in questo rinnova l’invito con Altre passeggiate nello stesso bosco. Talvolta il bosco sembra trasformarsi in una selva oscura, con l’impressione che la diritta via sia smarrita, per ciascuno o persino per tanti, se non per tutti. Non è sempre così; in ogni caso il bosco è sempre fitto, anche quando i sentieri son ben tracciati.

2011


31 Dicembre 2021

IV. Luciano Allais. Un prete tra gli immigrati

Spesso solo tardi, a conclusione o quasi, si è in grado di capire nelle loro reali dimensioni alcuni fenomeni sociali, anche quelli di grande portata e dunque apparentemente accessibili in modo immediato a chiunque. Spesso poi li si comprende, per quanto con precisione, unicamente nel loro essere accaduti e la ricostruzione storica si limita a registrare quanto avvenuto e tende a confinarlo nel passato. Per usare una metafora avvincente, si tratta per tutti e per ciascuno di un “naufragio con spettatore”, quasi a sottolineare più l’estraneità che il coinvolgimento, più la ricerca di una qualche sicurezza che il rischio della compromissione. Un vero sguardo comprendente, empatico e responsabile è raro. Chi scorre la vita, le iniziative, le note scritte di don Luciano Allais si imbatte in questo sguardo a proposito di un fenomeno dalle immense proporzioni che attraversò l’Italia degli anni Sessanta e Settanta del Novecento: l’emigrazione dalle regioni del Meridione verso il Nord, in particolare verso il “triangolo industriale”. Dagli estratti che compongono l’Antologia di questo numero ci si può rendere conto della sua capacità analitica, della sua elaborazione propositiva sul piano sociale e politico, della sua creativa proposta pastorale per la chiesa torinese e italiana di quel tempo.
30 Settembre 2021

III. Apocalisse. Con o senza Regno?

Cinquanta anni fa una parola chiave del tempo era sviluppo. Si parlava di “popoli in via di sviluppo”, divenuto il titolo di una famosa enciclica di Paolo VI, la Populorum progressio. Si mescolava con molte altre: transizione, rivoluzione, trasformazione, contestazione… Dentro e dietro quelle parole si nascondevano tante cose. Potevano voler dire una vita migliore per tutti, all’uscita dal tempo del colonialismo; la fine dello sfruttamento; un mondo più giusto; la pace, non la guerra, un gusto anarchico per la rivolta. I movimenti sociali di quel periodo spesso erano trascinati da uno sguardo utopico; l’utopia e il “principio speranza” si proponevano come il combustibile ideale e necessario alla trasformazione del mondo.
30 Giugno 2021

II. A scuola di cittadinanza

Ci voleva la pandemia per far parlare così tanto della scuola. A proposito o a vuoto? Quando le istituzioni sono in difficoltà, la crescita della verbosità retorica a loro riguardo è proporzionale e occorre guardarsene con attenzione; questa congiuntura pandemica avviene peraltro in un periodo che registra un profondo cambiamento del mondo della comunicazione in cui anche la scuola è coinvolta, se non travolta. La didattica a distanza (DAD), al tempo stesso, è una soluzione parziale e un sintomo delle questioni e dei malesseri. La pandemia in alcuni casi ha poi accentuato, inevitabilmente, la crescita delle formalità da ottemperare nel sistema scolastico, a scapito di altri compiti più importanti e indispensabili. Tra questi, fino a tempi recenti, c’era quello di formare «cittadini».
31 Marzo 2021

I. Altre passeggiate

Nel fascicolo 1/2018 Itinerari ha proposto Sei passeggiate nel bosco contemporaneo; in questo rinnova l’invito con Altre passeggiate nello stesso bosco. Talvolta il bosco sembra trasformarsi in una selva oscura, con l’impressione che la diritta via sia smarrita, per ciascuno o persino per tanti, se non per tutti. Non è sempre così; in ogni caso il bosco è sempre fitto, anche quando i sentieri son ben tracciati.

2010


31 Dicembre 2021

IV. Luciano Allais. Un prete tra gli immigrati

Spesso solo tardi, a conclusione o quasi, si è in grado di capire nelle loro reali dimensioni alcuni fenomeni sociali, anche quelli di grande portata e dunque apparentemente accessibili in modo immediato a chiunque. Spesso poi li si comprende, per quanto con precisione, unicamente nel loro essere accaduti e la ricostruzione storica si limita a registrare quanto avvenuto e tende a confinarlo nel passato. Per usare una metafora avvincente, si tratta per tutti e per ciascuno di un “naufragio con spettatore”, quasi a sottolineare più l’estraneità che il coinvolgimento, più la ricerca di una qualche sicurezza che il rischio della compromissione. Un vero sguardo comprendente, empatico e responsabile è raro. Chi scorre la vita, le iniziative, le note scritte di don Luciano Allais si imbatte in questo sguardo a proposito di un fenomeno dalle immense proporzioni che attraversò l’Italia degli anni Sessanta e Settanta del Novecento: l’emigrazione dalle regioni del Meridione verso il Nord, in particolare verso il “triangolo industriale”. Dagli estratti che compongono l’Antologia di questo numero ci si può rendere conto della sua capacità analitica, della sua elaborazione propositiva sul piano sociale e politico, della sua creativa proposta pastorale per la chiesa torinese e italiana di quel tempo.
30 Settembre 2021

III. Apocalisse. Con o senza Regno?

Cinquanta anni fa una parola chiave del tempo era sviluppo. Si parlava di “popoli in via di sviluppo”, divenuto il titolo di una famosa enciclica di Paolo VI, la Populorum progressio. Si mescolava con molte altre: transizione, rivoluzione, trasformazione, contestazione… Dentro e dietro quelle parole si nascondevano tante cose. Potevano voler dire una vita migliore per tutti, all’uscita dal tempo del colonialismo; la fine dello sfruttamento; un mondo più giusto; la pace, non la guerra, un gusto anarchico per la rivolta. I movimenti sociali di quel periodo spesso erano trascinati da uno sguardo utopico; l’utopia e il “principio speranza” si proponevano come il combustibile ideale e necessario alla trasformazione del mondo.
30 Giugno 2021

II. A scuola di cittadinanza

Ci voleva la pandemia per far parlare così tanto della scuola. A proposito o a vuoto? Quando le istituzioni sono in difficoltà, la crescita della verbosità retorica a loro riguardo è proporzionale e occorre guardarsene con attenzione; questa congiuntura pandemica avviene peraltro in un periodo che registra un profondo cambiamento del mondo della comunicazione in cui anche la scuola è coinvolta, se non travolta. La didattica a distanza (DAD), al tempo stesso, è una soluzione parziale e un sintomo delle questioni e dei malesseri. La pandemia in alcuni casi ha poi accentuato, inevitabilmente, la crescita delle formalità da ottemperare nel sistema scolastico, a scapito di altri compiti più importanti e indispensabili. Tra questi, fino a tempi recenti, c’era quello di formare «cittadini».
31 Marzo 2021

I. Altre passeggiate

Nel fascicolo 1/2018 Itinerari ha proposto Sei passeggiate nel bosco contemporaneo; in questo rinnova l’invito con Altre passeggiate nello stesso bosco. Talvolta il bosco sembra trasformarsi in una selva oscura, con l’impressione che la diritta via sia smarrita, per ciascuno o persino per tanti, se non per tutti. Non è sempre così; in ogni caso il bosco è sempre fitto, anche quando i sentieri son ben tracciati.
31 Dicembre 2021

IV. Luciano Allais. Un prete tra gli immigrati

Spesso solo tardi, a conclusione o quasi, si è in grado di capire nelle loro reali dimensioni alcuni fenomeni sociali, anche quelli di grande portata e dunque apparentemente accessibili in modo immediato a chiunque. Spesso poi li si comprende, per quanto con precisione, unicamente nel loro essere accaduti e la ricostruzione storica si limita a registrare quanto avvenuto e tende a confinarlo nel passato. Per usare una metafora avvincente, si tratta per tutti e per ciascuno di un “naufragio con spettatore”, quasi a sottolineare più l’estraneità che il coinvolgimento, più la ricerca di una qualche sicurezza che il rischio della compromissione. Un vero sguardo comprendente, empatico e responsabile è raro. Chi scorre la vita, le iniziative, le note scritte di don Luciano Allais si imbatte in questo sguardo a proposito di un fenomeno dalle immense proporzioni che attraversò l’Italia degli anni Sessanta e Settanta del Novecento: l’emigrazione dalle regioni del Meridione verso il Nord, in particolare verso il “triangolo industriale”. Dagli estratti che compongono l’Antologia di questo numero ci si può rendere conto della sua capacità analitica, della sua elaborazione propositiva sul piano sociale e politico, della sua creativa proposta pastorale per la chiesa torinese e italiana di quel tempo.
30 Settembre 2021

III. Apocalisse. Con o senza Regno?

Cinquanta anni fa una parola chiave del tempo era sviluppo. Si parlava di “popoli in via di sviluppo”, divenuto il titolo di una famosa enciclica di Paolo VI, la Populorum progressio. Si mescolava con molte altre: transizione, rivoluzione, trasformazione, contestazione… Dentro e dietro quelle parole si nascondevano tante cose. Potevano voler dire una vita migliore per tutti, all’uscita dal tempo del colonialismo; la fine dello sfruttamento; un mondo più giusto; la pace, non la guerra, un gusto anarchico per la rivolta. I movimenti sociali di quel periodo spesso erano trascinati da uno sguardo utopico; l’utopia e il “principio speranza” si proponevano come il combustibile ideale e necessario alla trasformazione del mondo.
30 Giugno 2021

II. A scuola di cittadinanza

Ci voleva la pandemia per far parlare così tanto della scuola. A proposito o a vuoto? Quando le istituzioni sono in difficoltà, la crescita della verbosità retorica a loro riguardo è proporzionale e occorre guardarsene con attenzione; questa congiuntura pandemica avviene peraltro in un periodo che registra un profondo cambiamento del mondo della comunicazione in cui anche la scuola è coinvolta, se non travolta. La didattica a distanza (DAD), al tempo stesso, è una soluzione parziale e un sintomo delle questioni e dei malesseri. La pandemia in alcuni casi ha poi accentuato, inevitabilmente, la crescita delle formalità da ottemperare nel sistema scolastico, a scapito di altri compiti più importanti e indispensabili. Tra questi, fino a tempi recenti, c’era quello di formare «cittadini».
31 Marzo 2021

I. Altre passeggiate

Nel fascicolo 1/2018 Itinerari ha proposto Sei passeggiate nel bosco contemporaneo; in questo rinnova l’invito con Altre passeggiate nello stesso bosco. Talvolta il bosco sembra trasformarsi in una selva oscura, con l’impressione che la diritta via sia smarrita, per ciascuno o persino per tanti, se non per tutti. Non è sempre così; in ogni caso il bosco è sempre fitto, anche quando i sentieri son ben tracciati.