31 Dicembre 2021
Spesso solo tardi, a conclusione o quasi, si è in grado di capire nelle loro reali dimensioni alcuni fenomeni sociali, anche quelli di grande portata e dunque apparentemente accessibili in modo immediato a chiunque. Spesso poi li si comprende, per quanto con precisione, unicamente nel loro essere accaduti e la ricostruzione storica si limita a registrare quanto avvenuto e tende a confinarlo nel passato. Per usare una metafora avvincente, si tratta per tutti e per ciascuno di un “naufragio con spettatore”, quasi a sottolineare più l’estraneità che il coinvolgimento, più la ricerca di una qualche sicurezza che il rischio della compromissione.
Un vero sguardo comprendente, empatico e responsabile è raro. Chi scorre la vita, le iniziative, le note scritte di don Luciano Allais si imbatte in questo sguardo a proposito di un fenomeno dalle immense proporzioni che attraversò l’Italia degli anni Sessanta e Settanta del Novecento: l’emigrazione dalle regioni del Meridione verso il Nord, in particolare verso il “triangolo industriale”. Dagli estratti che compongono l’Antologia di questo numero ci si può rendere conto della sua capacità analitica, della sua elaborazione propositiva sul piano sociale e politico, della sua creativa proposta pastorale per la chiesa torinese e italiana di quel tempo.